Giandomenico Tiepolo (allievo di)

(Venezia 1727 - 1804 Venezia)

Ritratto di Vecchio Orientale con un Turbante Blu e Mantello di Pelliccia, c. 1770

olio su tela, 60 x 46 cm (23.62 x 18.11 inches)

  • Riferimento: 839
  • Provenienza: collezione Giovanni Testori

Un anziano gentiluomo orientale è ritratto di tre quarti, con lo sguardo fisso e penetrante rivolto verso l’osservatore. A qualificare l’origine, verosimilmente turca, del personaggio occorre il sontuoso copricapo: un turbante blu chiuso sulla fronte da una gemma rossa incastonata nell’oro; notevole è anche l’abito, con il mantello di raso dai risvolti in pelliccia, i cui lembi sono uniti sul petto da un nodo in oro decorato al centro con una grande perla scura. L’eleganza nel portamento, oltre che naturalmente nell’abbigliamento, permette di individuare l’uomo in un ricco mercante o un dignitario dell’impero ottomano in missione a Venezia, in una fase storica nella quale i rapporti politici tra la Serenissima e l’impero turco erano improntati alla stabilità – in nome anche di comuni interessi commerciali –, dopo i numerosi conflitti dei secoli precedenti. 

Il dipinto si presenta come una replica, di dimensioni nondimeno molto vicine a quelle del prototipo, di una famosa tela di Giambattista Tiepolo, già nella raccolta Rusconi di Trieste e oggi conservata al Museo del Settecento veneziano di Ca’ Rezzonico (inv. n. 2183, A. Pallucchini, in L’opera completa di Giambattista Tiepolo, Milano 1968, p. 121, n. 223). Quest’opera, esemplare di una serie di cui in origine facevano parte anche altri ritratti di soggetti analoghi, è stata incisa finemente dal figlio maggiore di Giambattista, Giandomenico Tiepolo, cui si deve pure una prima replica su tela (anche questa nel Museo di Ca’ Rezzonico, inv. 1673). Altre repliche (cfr. G. Knox, in Domenico Tiepolo. Raccolta di teste 1770 – 1970, Milano 1970, Testa I, 17) furono realizzate nella bottega madrilena di Giambattista nell’ultimo decennio della sua vita, periodo questo nel quale si afferma come valente collaboratore del caposcuola il figlio più giovane Lorenzo. Ed è a Lorenzo – artista apprezzato presso la corte reale di Spagna anche per la sua attività autonoma di ritrattista – che spetta una splendida interpretazione del modello realizzato dal padre: un pastello su carta, in seguito applicata su tela, segnalato all’inizio del Novecento nella raccolta di Luigi Grassi a Firenze e oggi in collezione privata (cfr. Sotheby’s, Old Master Drawings, Londra, 8/7/2009, n. 69). 

Proprio l’attinenza del dipinto in esame con altre trasposizioni su tela, da parte di Lorenzo, di modelli realizzati da Giambattista e incisi da Giandomenico – si pensi al Ritratto di gentiluomo orientale con libro, noto nelle due redazioni rispettivamente conservate a Ca’ Rezzonico e al Museum für Franken di Würzburg, o ancora al Ritratto di orientale apparso in un asta Christie’s (Christie’s, Early English and continental furniture, sculpture, works of art, old master paintings and drawings, New York, 10/1/1991, n. 90) – è ragione sufficiente per assegnare a un allievo di Giandomenico, e forse al più giovane dei Tiepolo anche quest’opera, impreziosita dalla palese disinvoltura nei passaggi cromatici, cui si unisce lo studio della luce, resa qui in modo straordinariamente veritiero, che è prerogativa soprattutto dell’attività degli anni trascorsi a Madrid. Per questo motivo si preferisce collocare le suddette opere, e dunque anche il dipinto illustrato, non agli esordi della carriera di Lorenzo, come pure veniva suggerito da Filippo Pedrocco (F. Pedrocco, in Lorenzo Tiepolo e il suo tempo, a cura di G. D. Romanelli e dello stesso, catalogo della mostra (Venezia-Mestre, Villa Ceresa, 26/10/1997 – 31/1/1998), Milano 1997, pp. 72-77), bensì negli anni attorno al 1770, nel periodo dunque più alto della sua carriera.

Il dipinto faceva parte della ricca raccolta dello scrittore e saggista Giovanni Testori (1923 – 1993), dopo la morte del quale pervenne all’attuale proprietario.

Chiedi informazioni