Giuseppe De Nittis

(Barletta , 1846 - Saint Germain en Laye, 1884)

Viev of the River Thames in the Fog

Carboncino nero e acquarello su carta bianca
243 x 404 mm (95.67 x 159.06 inches)

Campi obbligatori*

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Giuseppe De Nittis

(Barletta , 1846 - Saint Germain en Laye, 1884)

Veduta del Tamigi nella Nebbia

Carboncino nero e acquarello su carta bianca
243 x 404 mm (95.67 x 159.06 inches)

Rif: 0162

Iscrizioni: Firmato: De Nittis

Provenienza: Collezione privata, Parigi

Prezzo: Sold, or no longer available

Descrizione:
Su una distesa d’acqua, che si confonde all’orizzonte col cielo, si distinguono i profili delle imbarcazioni: due battelli sulla destra e barche da pesca più piccole al centro e dalla parte opposta. L’aria appare densa e carica di pioggia e la nebbia uniforma l’ambiente attribuendo al paesaggio in ogni punto una medesima qualità cromatica e luminosa. Fa eccezione il cielo a destra delle barche, laddove le nubi si stanno facendo più fitte e annunciano l’arrivo di una perturbazione.
Il panorama non è distinto, ma la vicinanza tra gli ormeggi dei due battelli indica che ci troviamo in un porto fluviale. A qualificare l’ambiente è il colore del cielo, che ricorda l’impressione visiva che i pittori del secondo Ottocento hanno lasciato degli scenari offerti dalla città di Londra. La capitale inglese, centro finanziario, commerciale e politico più importante del mondo, in questo periodo stava vivendo una fase di radicale trasformazione. L’inaugurazione della metropolitana nel 1863 aveva posto il suggello a questa stagione, segnata da grandi interventi da parte dello stato nei confronti della salute pubblica come anche dall’impegno delle istituzioni in sontuose opere di architettura, in cui la cittadinanza tutta si potesse riconoscere.
È naturale dunque che Londra costituisse nella seconda metà dell’Ottocento una meta privilegiata per gli artisti, desiderosi di confrontarsi con questa realtà in movimento, avanguardia culturale e ideologica prima ancora che politica. La città divenne la sede degli studi di maestri famosi, che nondimeno potevano fare riferimento su un mercato in espansione, con la crescita dei ceti borghesi urbani i quali privilegiavano l’arte moderna rispetto ai pittori antichi, ritenuti emblema della vecchia aristocrazia. Giuseppe De Nittis, nato a Barletta nel 1846, era giunto a Londra da Parigi la prima volta nel 1874 . A ventotto anni era già un pittore celeberrimo. Sua moglie, Léontine Lucille Gruvelle, modello di eleganza e immagine dell’alta società francese al tempo della Terza Repubblica, teneva uno dei salotti di intellettuali più rinomati d’Europa . Proprio nel 1874 De Nittis era stato invitato, unico pittore non francese, a partecipare alla prima mostra degli Impressionisti presso il fotografo Nadar. All’apice del successo quindi decide di intraprendere i rapporti con i collezionisti anglosassoni, primo fra tutti il banchiere Kaye Knowles. Questi, già suo acquirente di vedute parigine, gli aveva commissionato una serie di dipinti dedicati a luoghi simbolo di Londra (che valsero al pittore il successo all’Esposizione Universale di Parigi del 1878 e il conferimento della Legion d’Onore), cui De Nittis ne aggiunse molti altri con paesaggi meno distinguibili, ma più ‘ambientali’. A questo genere di composizioni si può comparare il disegno qui esposto, in particolare ai pastelli, realizzati senza un preciso soggetto, oggi conservati soprattutto nella Pinacoteca di Barletta (si veda Tramonto nebbioso o Cantiere) . Del resto De Nittis stava prendendo le distanze dal movimento impressionista proprio perché non condivideva i presupposti razionali della visione scientifica dei maestri che vi aderivano. Per lui l’approccio dell’artista nei confronti della natura doveva continuare a essere ‘sentimentale’, come insegnava la tradizione romantica, e non è un caso che proprio in questa fase il pittore si rivolga non più verso l’attenzione al dettaglio di Meissonier, come nei dipinti precedenti, quanto piuttosto alla visione atmosferica musicale di James Whistler, conosciuto proprio a Londra e che da un ventennio nutriva le sue Sinfonie degli effluvi della metropoli nascente.
È piuttosto naturale individuare nei notturni di Whistler i diretti precedenti di questo splendido foglio. Come per Whistler, anche per De Nittis Londra è soprattutto la città dei contrasti e lo attesta in più punti il suo taccuino. “Se Dante avesse conosciuto i bassifondi dell’Inghilterra, vi avrebbe collocato i dannati dell’ultimo girone” : le nuvole che dividono il cielo sul profilo di Westminster – in una delle vedute londinesi più celebri del pittore – mentre tranquilli borghesi osservano dal ponte l’arrivo del temporale, sono le stesse che stanno sopraggiungendo in questo placido tratto di fiume. L’indefinitezza dei ritratti delle imbarcazioni nulla toglie al senso di turbamento che pervade l’ambiente, quasi che il progresso non riesca a estirpare né a celare le inquietudini dell’animo umano.

Per maggiori referenze: Collezione privata, Parigi