Mostre
Saremo presenti alla Biennale Antiquariato di Firenze, 28 settembre - 6 ottobre 2024 (anteprima 27 settembre).
Stand n. 50, con una selezione di Dipinti Italiani dal 1320 al 1869.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci.
Esponiamo una selezione di dipinti e sculture databili dal 1320 al 1970:
Jacopo del Casentino, Pacino di Buonaguida, Bartolomeo Bulgarini, Andrea Bonaiuti, Giovanni Antonio da Pesaro, Giovanni di Tommaso Crivelli, Giulio Clovio, Maestro della Leggenda di Apollo e Daphne, Andrea Previtali, Pietro degli Ingannati, Anonimo Maestro Leonardesco, Girolamo da Cotignola, Rosalba Carriera, Marco Ricci, Antonio Canaletto, Alberto Pasini, Veronika van Eyck
La Galleria Salamon vuole dare il proprio contributo alla lotta contro il Coronavirus (COVID.19), aiutando l’Ospedale Sacco Milano, costruito in tempi record da persone eccezionali per ospitare 200 malati di COVID-19 in terapia intensiva.
Salamon Gallery ha partecipato alla mostra TEFAF 2020 esponendo nello stand 745 una selezione di dipinti di:
Jacopo del Casentino, Andrea Bonaiuti, Paolo di Giovanni Fei, Lorenzo di Bicci, Andrea di Bartolo, Giovanni Gaddi, Ventura di Moro, Mariotto di Nardo, Giovanni Antonio da Pesaro, Francesco Bissolo, Giovanni di Tommaso Crivelli, Antoniazzo Romano, Alessandro Magnasco, Rosalba Carriera, Michele Marieschi, Bernardo Canal, Francesco Zanin, Maurizio Bottoni.
La Galleria Salamon è presente con il proprio stand alla XXXIV edizione di Modenantiquaria, importante appuntamento annuale per l’arte antica.
Modenantiquaria è una manifestazione visitata da un pubblico di appassionati proveniente da tutte le regioni d’Italia e dall’estero.
Mostra di Dipinti a Fondo Oro, dal Trecento al Contemporaneo
Mostra in galleria, dal 22 novembre 2019 al 31 gennaio 2020
Aperto dal lunedi' al venerdi', dalle 10,30 alle 13 e dalle 14 alle 18
Orari della Galleria e della Mostra in corso per le vacanze invernali: chiuso dal 25 al 29 dicembre, aperto 30 e 31 mattina dicembre, chiuso dal 1 al 6 gennaio incluso.
L’uso dell’oro nella pittura è stato una costante della cultura occidentale a partire dall’epoca paleocristiana; ed è piuttosto significativo che tale pratica si sia affermata all’unisono con la diffusione di una religione trascendente, nella quale alla natura umana della divinità si affiancava quella celeste. Il cristianesimo pertanto postulava la raffigurazione dell’uomo, in quanto Dio stesso si era fatto uomo; ma al contempo presupponeva che il contesto della sequenza descritta, relativa alla divinità, fosse trasposto in una dimensione incorporea, marcata dalla luce che solo un supporto dorato poteva conferire alla scena.
La mostra mette a confronto due periodi della storia dell’arte italiana, attraverso preziose opere, accomunate dal fatto di essere state realizzate tutte su fondo oro. I due periodi sono da un lato la lunga fase che corre dalla prima metà del Trecento, segnata a Siena e Firenze dall’assimilazione degli stilemi di Giotto, fino all’insorgenza del Tardogotico nei primi decenni del secolo successivo; dall’altro gli ultimi sessant’anni, epoca di sperimentazione di nuovi linguaggi, ma pure – da parte di alcuni grandi maestri –, del recupero di forme e tecniche della tradizione. A una decina di tavole tardomedievali – alcune delle quali veri e propri capolavori come la Madonna col Bambino fra quattro santidi Mariotto di Nardo o il Cristo in pietà fra dolentidi Zanino di Pietro – si affiancheranno quindi opere moderne di Lucio Fontana, Paolo Londero e Maurizio Bottoni. Di Fontana sarà esposto un Orodel 1960, mentre Londero presenterà quattro preziose sculture, profonde riflessioni sulla specificità dei diversi materiali e la loro intrinseca dialettica. In particolare la Gallina dalle uova d’orocostituisce un ribaltamento ironico del senso della fiaba, con un intento morale che rappresenta il leit motivdell’attività di questo ricercato autore.
L’altro protagonista della stagione contemporanea è Maurizio Bottoni, uno dei più grandi artisti italiani viventi, testimone della continuità, nel recupero della tradizione, delle migliori scuole d’arte del nostro paese. Bottoni, come De Chirico mezzo secolo fa, si rivolge ai secoli trascorsi con un adesione intima e quasi religiosa alle tecniche, includendo la preparazione delle tavole e quella dei pigmenti. L’esito dei suoi lavori è dunque un appassionato omaggio al passato e a una visione dell’arte che non può in alcun modo prescindere dalla dedizione al lavoro manuale. Tuttavia lo spirito è moderno: la sua satira d’indole surrealista ben si esprime nella tavola Oggi riposo, divertita digressione sul tema della Vanitase opera emblematica del rapporto tra le diverse epoche; e di conseguenza punto di partenza e di arrivo di questa incantevole rassegna.